La conservazione della biodiversità forestale dal bosco al vivaio
La produzione vivaistica forestale ha come obiettivo la propagazione di specie legnose a scopi selvicolturali e ambientali, per cui si differenzia, per criteri normativi e metodi colturali, da quella orientata alla moltiplicazione di specie ortofrutticole o ornamentali, a partire dalle regole per la raccolta dei semi e degli altri materiali di moltiplicazione (gemme, talee ed ogni parte di pianta destinata alla produzione di nuove piante).
La normativa italiana sulla moltiplicazione del materiale forestale
Nel nostro Paese il bosco è un bene di interesse collettivo per tutti i benefici che produce, come tale il materiale forestale (semi, piantine) che può essere impiegato per creare nuovi boschi o per arricchire quelli esistenti, deve avere dei requisiti specifici.
Le disposizioni in merito sono contenute nel Decreto legislativo 10 novembre 2003, n.386, prodotto quale recepimento della fonte legislativa comunitaria (Dir.1999/105/CE).
Una legge sulla vivaistica forestale esisteva già nel secolo passato, per esigenze di rimboschimento a fini protettivi e per avere piante più performanti nella produzione legnosa. Oggi si punta alla conservazione della variabilità genetica in ottica di massimizzare i “servizi ecosistemici”, di avere foreste in buono stato fitosanitario, di operare per la restorationecology e per la mitigazione della crisi climatica (assorbimento e stoccaggio di carbonio).
In Lombardia il D.Lgs 386/2003 si è tradotto nell’istituzione del Re.Bo.Lo., il Registro dei Boschi da seme della Regione Lombardia che individua formazioni vegetali e soggetti arborei idonei alla produzione di semi e piatine, con le caratteristiche necessarie.
I boschi da seme e le aree di raccolta
All’interno del Parco del Ticino, situato in una delle aree maggiormente antropizzate del mondo, vivono circa 1284 specie vegetali e di queste una buona percentuale è costituita da piante arboree e arbustive.
Molti dei boschi del Parco del Ticino sono inseriti nel Re.Bo.Lo.
La raccolta del materiale di moltiplicazione viene effettuata da ERSAF Lombardia, con cui il Parco ha da anni una apposita Convenzione, e deve avvenire obbligatoriamente con la presenza dei Carabinieri Forestale per la certificazione.
Il vivaio forestale
Oltre alla riqualificazione degli habitat forestali, il Parco del Ticino ha come fine l’incremento della biodiversità ed è proprio in questo contesto che si inserisce l’Istituto Agrario “Andrea Ponti“ di Somma Lombardo. Infatti, la scuola ha in essere già da alcuni anni una convenzione con l’Ente Parco e, in virtù degli accordi presi, all’interno dell’istituto esiste un’area vivaio, gestita dal Prof. Marco Massimino, laureato in Scienze Forestali e Ambientali presso l’Università degli Studi di Palermo.
Le piante presenti nel vivaio sono le essenze autoctone originarie del Parco (Evonimus europeanus, Quercus robur, Crataegus monogyna, Corylus avellana, Carpinus betulus, Prunus avium, Fraxinus excelsior, Acer campestre, Cornus sanguinea, ecc.) e, al momento, la semente viene raccolta, selezionata e certificata dall’Ersaf, l’Ente Regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste della Regione Lombardia, mentre è compito dei docenti di indirizzo agrario, insieme agli studenti delle classi seconde, di allevarle fino al raggiungimento dei 3-4 anni di età e poi riconsegnarle al Parco, che per limitati quantitativi le assegna su richiesta a Privati, per riqualificare aree che hanno subito dei tagli o per creare nuove formazioni vegetali.
Per l’anno appena trascorso (2023) il Parco ha consegnato all’Istituto le seguenti piantine, parte in vaso e parte in vassoi alveolari: a partire dal 2024 la scuola intensificherà il rapporto di collaborazione con l’ente Parco, aggiungendo all’attività di allevamento vivaistico di piante da bosco, anche quella di raccolta della semente nelle aree designate a tale scopo. Si tratta di un progresso importante per la didattica, in quanto i ragazzi avranno l’occasione di fare un’esperienza diretta di quella che è l’attività vivaistica relativa alle piante da bosco tipiche del territorio in cui vivono.
Dr.ssa Viviana Pacioni
Dr. Fulvio E. Caronni
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