Il valore del verde
In molti casi si dà per scontato che il verde di qualsiasi genere sia un dato di fatto c’è, è piacevole è gradito, ma non sempre. A volte è scomodo “magari in un cantiere edile”, a volte non lo vogliamo “non permette di vedere il panorama” a volte ne vogliamo di più. Spesso lo trattiamo male “potature indecenti, scavi, danneggiamenti”, spesso non vi sono i denari per una corretta gestione, spesso non vi sono le conoscenze per una corretta gestione! In ogni caso si pensa al verde come un bene paesaggistico non come un bene economico. Eppure numerosi studi, certamente non cosi conosciuti come si vorrebbe, mostrano come c’è un valore economico ed un valore sociale che va oltre ”il bello” del verde.
Certamente l’esempio più evidente è il maggior valore che il verde dà al patrimonio edilizio. Presenza che innalza il valore degli immobili in base alla tipologia di verde presente nel suo intorno o nel quartiere. Eppure in molti casi il progetto del verde, nel complesso del progetto di un condominio o di una villetta ha scarse risorse e considerazioni. Spesso lo si fa, perché le norme lo chiedono, ma senza grande interesse o richieste particolari, spesso, se costa poco la sua realizzazione, è meglio, se ha molto prato è meglio, è più facile da
realizzare. Sarà poi chi acquista che lo realizzerà come preferisce, questa è leitmotiv di qualche costruttore. Da studi fatti si può vedere come il valore aumenta in base alla tipologia del verde e le tabelle (rielaborazione fonti varie) lo evidenziano.
Oltre al valore economico diretto, studi conosciuti evidenziano come le piante in città contribuiscono a assorbire CO2 riducono l’inquinamento riducendo la dispersione delle microparticelle causa di malattie respiratorie (O3-NO2-SO2- PM10 PM 2,5), rilasciano ossigeno, hanno una riduzione dell’impatto delle piogge al suolo e del loro deflusso, la capacità di attutire i rumori facendo da barriera biologica tra la fonte e l’obbiettivo.
Alcuni studi indicano nelle aree verdi una riduzione degli atti di violenza, un esempio a Baltimora (USA) è stato evidenziato che un incremento della copertura del suolo con alberi del 10% è stata associata ad un decremento degli atti criminali del 12% (Troy, Grove, and O’Neil-Dunne 2012). Per comprendere che valore economico di quanto detto si pone un esempio, la città di New York (USA) ha stimato che per ogni dollaro speso nel piantare e curare una pianta ha benefici per 5,60 dollari!!! (dati Ac trees – benefit of trees and urban Forests: A research list).
Senza dubbio la presenza del verde ha una influenza notevole sulla riduzione del riscaldamento al suolo e di conseguenza del “riscaldamento delle persone” e della loro salute e la tabella ne fa capire l’influenza diretta sulla fisiologia umana.
Si considera che una copertura arborea può fare calare la temperatura da 1 a 5°C in un ambiente urbano (foto termo camera) si comprende come sia possibile rendere meno gravosa la vita delle persone soprattutto di quelle più a rischio.
Volendo proseguire nello specifico e analizziamo una copertura verde di un tetto si vede che può aumentare l’efficienza energetica e la conseguente riduzione della temperatura interna in estate e migliore in inverno. Alcuni studi indicano un risparmio energetico di circa 0.09kWh per mq e secondo uno studio olandese (Energiebesparingsmonitor 2006) con un tetto verde è possibile risparmiare il 23% sul riscaldamento e il 75% sul consumo legato al condizionamento dell’aria.
In ultimo un accenno ai giardini terapeutici, aree verdi a corredo di aree di cura che sono utilizzati come vera e propria medicina nella cura di varie patologie come l’alzheimer.
Quanto detto e quanto reperibile sul web (vedi sitografia) dovrebbe spingere enti pubblici e privati a investire su un verde di qualità, come elemento di grossissimo impatto sociale ed economico, investimenti che non possono più essere rinviati, è necessario un cambio di mentalità, dove il verde abbia un ruolo e non le ultime risorse presenti in bilancio.
Dr. Fabrizio Buttè