La sistemazione idraulica dei corsi d’acqua
La sistemazione idraulica dei corsi d’acqua per il risanamento del lago di Varese.
Una delle problematiche del Lago di Varese è legata allo scarso apporto idrico del bacino dovuto anche alla costruzione del Depuratore Consortile a Bardello. Infatti le acque una volta depurate sono immesse nel Torrente Bardello che, attraversando Besozzo, giunge al Lago Maggiore. Al Lago di Varese mancano quindi apporti. La Città di Varese presenta una criticità idraulica elevata nel centro cittadino per la presenza del Torrente Vellone che nasce sotto il Sacro Monte e, passando da Masnago, scarica le acque della città nel Fiume Olona all’altezza del centro commerciale di Belforte.
Dal punto di vista geologico, il Torrente Vellone confluiva al Lago di Varese, passando nella zona di Masnago (Via Monguelfo) e nell’area dove un tempo era presente l’attivissimo Cinema Vela in Via Caracciolo.
Il Torrente Vellone è stato oggetto di recente sistemazione idraulica con la formazione di una vasca di laminazione nel Parco Comunale di Villa Baragiola a Masnago. La sistemazione idraulica però non mette in piena sicurezza la Città di Varese, in quanto durante gli eventi di piena critica la vasca, che può contenere circa 24.000 mc di acqua, non è sufficiente per il contenimento del fenomeno idraulico, così come si evince dagli studi effettuati dalla competente Autorità idraulica individuata dalla normativa regionale nel Comune di Varese.
L’idea di riportare le acque di piena nel sedime geologico di un tempo sarebbe molto interessante sia per risolvere l’elevato rischio idraulico della città (nei casi di piena rilevante) sia per aumentare gli apporti idrici al Lago di Varese. Ovviamente questa azione porterebbe anche alla riduzione del rischio idraulico del Fiume Olona.
Queste azioni sarebbero di grande impatto per la Città di Varese e un ottima occasione per partire nella corretta direzione con il risanamento del nostro lago.
Guardando al Lago di Varese, si aprono valutazioni anche in altri ambiti del territorio lacuale, come ad esempio nella piana alluvionale di Capolago a Varese. Risolvere le problematiche di esondazione di questa area dovute alla Roggia Nuova, attraverso l’allagamento controllato di alnete (ontaneti) presenti sulle sponde lacustri, porterebbe ad un miglioramento della qualità delle acque immesse al Lago attraverso sia il potere depurante delle piante e sia la migliore ossigenazione delle acque negli ambiti ombreggiati.
Guardare al risanamento del Lago di Varese con l’occhio sui temi idraulici dei territori, potrebbe aprire la possibilità di convenire ad un contratto di lago e fiumi di bacino tra enti, che potrebbe aprire strategie che non guardino solo al Lago ma soprattutto guardino al lago con le azioni di risanamento idraulico dei territori. Queste azioni legate all’aumento degli apporti idrici e al miglioramento qualitativo delle acque immesse, assommate alle azioni da effettuarsi nell’ambito lacustre diretto, sicuramente porterebbero al miglioramento della qualità delle acque del nostro lago.
Dr. Paolo Pozzi