Dissesto idrogeologico alla Rasa di Varese.
In data 26 Maggio e in data 2 Agosto 2019 sulla strada SP 62 che collega la Città di Varese a Brinzio, vicino all’area della Cava della Rasa, è avvenuto un fenomeno di trasporto solido dal Monte Chiusarella che ha portato sulla strada un grande quantitativo di detriti. In data 2 Agosto sono rimaste coinvolte anche due autovetture e la strada è rimasta chiusa per circa due ore.
Le intense piogge hanno contribuito ad attivare i canali di ruscellamento concentrato presenti sul versante del Monte Chiusarella, caratterizzato dalla presenza di vulcaniti e porfidi. I materiali detritici e vegetali sono stati portati a valle dalla forza dell’acqua e scaricati sulla strada provinciale e sul versante.

Attualmente i versanti sono ricchi di questi detriti residui che in termini scientifici vengono chiamati depositi di versante.
Il corso d’acqua principale del versante, l’unico a sottopassare la strada, si chiama Torrente Gallina. Quest’ultimo raccoglie buona parte delle acque che ruscellano lungo il versante. Molti ruscellamenti concentrati di acque sono stati nel tempo deviati nel torrente Gallina dalla presenza di strade forestali che di fatto hanno per tanti anni determinato la stabilità generale del comparto.
La mancata manutenzione di questi equilibri territoriali, legati alle attività forestali, ha permesso che i ruscellamenti tagliassero queste componenti antropiche e tornassero a scaricare le loro acque sulla sottostante Valle Brinzina.

Questo fenomeno molto pericoloso è stato oggetto di recenti interventi di presidio realizzati dall’attenta amministrazione comunale di Varese che dovranno essere monitorati e incrementati con opere che vadano nella direzione di evitare che il trasporto solido possa andare a creare problematiche di interramento del Lago di Brinzio.
Nell’evento del 26 Maggio 2019, infatti, il Lago di Brinzio ha subito un eccezionale fenomeno di intorbidamento delle acque che è stato osservato per oltre 24 ore.
Gli interventi che dovranno essere realizzati lungo il versante dovranno quindi tenere conto sia della necessità di messa in sicurezza della viabilità sia degli aspetti ambientali utili alla preservazione del Lago di Brinzio.

I geologi sono chiamati a individuare queste problematiche e fornire il corretto supporto scientifico per l’interpretazione dei fenomeni e la corretta realizzazione delle opere. Non devono rimanere limitati nello svolgimento delle loro funzioni scientifiche che sono necessarie per la prevenzione e la comprensione di questi fenomeni.
Spero che nel tempo si passi sempre più ad una società in cui il monitoraggio del territorio sia sviluppato in modo efficace ed efficiente e si possa parlare di una nuova figura professionale che mi permetto di definire “Geologo Manutentore”.
Dr. Paolo Pozzi