Visitare parchi e giardini
Al di là che sia il mio lavoro occuparmi di verde e soprattutto di verde "datato, la fortuna che da 20 anni mi occupo dei giardini Botanici di villa Taranto, ho imparato e copiato che visitare giardini storici botanici o anche seguire realizzazioni "recenti", almeno 30 anni, permette di "portare a casa" esperienze non da poco. Da molti anni ho iniziato nel tempo libero a vistare parchi e giardini in Italia e all'estero e la mia conoscenza è aumentata molto. Innanzi tutto si impara a riconoscere le piante di ogni specie ma soprattutto a capire come si sviluppano in base al sito al clima. Non vi sono enciclopedie o cataloghi che possono sostituire certi riscontri diretti. Ogni parco ha la sua storia, le sue piante, cose belle e cose sbagliate, certo anche 100 anni fa qualche errore lo facevano, proprio perché non avevano idea, a volte con che piante avevano a che fare. Questo spesso nella progettazione del verde è "il problema". Ma anche comprendere l'evoluzione di malattie, la manutenzione adottata, specie non conosciute, ma utilizzabili, insomma idee da portare a casa, da utilizzare.
Pertanto utilizzare le viste ai giardini come accrescimento della nostra cultura del verde. Certo ogni giardino ha le sue peculiarità qualcuno botanico come i Giardini Botanici di Villa Taranto altri molto appariscenti e giovani come il Trauttmansdorff a Merano, altri caratteristiche gestionali particolari come le azalee e il bersò con gli agrumi di Villa Carlotta a Tremezzo o la quercia ed il "tetto verde" ed i glicini di Villa Balbianello, o specifici come il giardino Alpinia del Mottarone. Ma anche parchi pubblici come i giardini Estensi a Varese con la carpinata, Villa Toeplitz o Mylius sempre a Varese, al fine di comprendere l'interazione strutture piante secolari, Isola Bella Stresa con il barocco al 100%. Ma anche Villa Litta Lainate, dove il giardino all'italiana è stato rivisto con piante moderne. I Giardini Hanbury, la Mortola Imperia, con l'apoteosi del mediterraneo dietro casa. Giardini fantastici ma spesso sottovalutati uno, ad esempio, il parco del Palazzo Reale di Racconigi con le sua vedute ed i platani giganteschi. All'estero non possono mancare Wisley (GB) con grossa valenza botanica con campi prova e ampie dimostrazione dell'uso delle perenni o il Kew Gardens (GB) paesaggisticamente incomparabile. Chenonceau (F) arredo alla francese a corredo di un castello. Visitando città straniere si possono trovare angoli, soprattutto parchi pubblici con elementi significativi ed interessati, posti generalmente ad utilizzo della cittadinanza ma non considerati dalle guide come il Parco dell'Estrella a Lisbona (P) o quello della Medina a Malta, il lungolago di Ascona o Locarno o Parco Ciani a Lugano o chicche private come a Saluzzo Villa Bricherasio dove mostra come all'aperto in modo semplice si possono aver piante incredibili dal punto di vista paesaggistico con semplicità e così tanti altri che ognuno deve scoprire e farne tesoro approfittando delle giornate FAI magari per vedere parchi e giardini non visitabili e sconosciuti o fare viaggi verso i giardini della Toscana come ad esempio Villa Garzoni, Boboli a Firenze o in alto Lazio da Villa Lante Bagnaia o Villa d'Este a Tivoli. A volte ci sono delle "delusioni tecniche" come per me nel 2013 a Venaria Reale o ai Giardini Hanbury nel 1996, ma spesso anche la delusione porta a confronti ad un'esperienza utile per il nostro lavoro. Spesso i giardini devono essere visti anche più volte, ognuno ha uno o più periodi magici o le sue problematiche legate alla gestione o ad altro e non essere di nostro "gradimento". Ricordando che gli occhi di un professionista vedono e valutano cose in modo differente rispetto ad un normale visitatore.
Questo l'ho imparato nella mia esperienza a Villa Taranto dove con il collega curatore botanico dei Giardini siamo ipercritici su certe situazioni e cerchiamo soluzioni a situazioni che il pubblico normale neanche percepisce... questo è il delirio del professionista. Non da meno l'osservazione di altri giardini privati magari vederli mentre li realizzano, cosi come lavori pubblici, non importa di quale livello, a mio avviso c'è sempre molto da imparare sia nel cosa fare che purtroppo non fare! Interessante come per i parchi e forse ancora di più, rivedere tali realizzazioni dopo alcuni anni, magari avendoli fotografati anni prima, fare i confronti e verificare la bontà della realizzazione. Questa modalità di accrescere la propria conoscenza si basa sulla realizzazione del verde del supermercato, del parcheggio, del viale fino ad arrivare al Bosco Verticale di Milano. Non è presunzione nel giudicare un'opera che ha fatto il giro del mondo, ma semplicemente vedere lo sviluppo nel tempo e trarre le proprie conclusioni tecniche. Così come vistare City Life, sempre a Milano, e vedere come una città ha reinventato gli spazi verdi in una ristrutturazione globale e come li mantiene. Ma anche il lungolago di Luino dove uno spazio pubblico di grosse dimensioni è stato ripensato.
Un cenno ad un tema connesso, anche se marginale con l'argomento trattato, sono le manifestazioni floristiche come Euroflora, vissuto come giurato per tre edizioni o Expo. Sempre valutate dal punto di vista tecnico, anche se vi è un gran lavoro per realizzarle, qui il verde è a tempo, gestito per fare spettacolo, ma non sempre riproducibile nel quotidiano. A mio avviso danno una vista semplicistica della progettazione del verde, ai visitatori, che si fanno un'idea sbagliata ma magari anche ad un gestore del verde non preparato. Un esempio ad Expo lo stand Israeliano, (ne parlo perché conosco chi ne aveva la gestione), ma anche altri, presentava verde verticale che era sostituito, integrato a periodi prefissati al fine di essere sempre di bell'aspetto. Ora se si sa come sono fatti, ha una utilità professionale altrimenti, si rischia di cadere nell'“inganno” che tutto sia possibile.
Non importa che si faccia manutenzione a giardini di 1000 mq o si realizzi verde condominiale guardare copiare, analizzare, quanto è stato fatto e si sta facendo è un modo per accrescere il proprio sapere, valutarsi imparare.
Dr. Luciano Riva