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Xylella fastidiosa

Da qualche tempo è stata importata in Italia una nuova malattia, prima assente. Questa volta si tratta di una batteriosi, l'agente batterico si chiama Xylella fastidiosa ed è in grado di infettare moltissime piante arboree ed erbacee, in totale oltre 150 specie. Per citarne alcune: Olivo, Caffè, Oleandro, agrumi, avocado, platano, olmo, Vite, erba medica, molte piante spontanee erbacee ed arboree. Sulle piante di Olivo della regione Mediterranea l'azione del batterio è risultata particolarmente grave. Il batterio è originario della zona tropicale del continente americano, e dovrebbe essere stato importato all'interno di qualche pianta arborea. Le malattie batteriche delle piante sono conosciute da tempo, i batteri si insediano all'interno dei tessuti di trasporto dei vegetali e provocano sintomi caratteristici, quali disseccamenti, emissione di essudati a volte maleodoranti, formazione di escrescenze e iperplasie di tessuti legnosi causate dal batterio, morte di piante intere. Alcune batteriosi conosciute sono la Rogna dell'Olivo e dell'Oleandro, batteriosi del Kiwi e dell'albicocco, batteriosi della vite, Agrobacterium tumefaciens su diverse specie arboree, batteriosi delle Rosaceae. Le batteriosi di Olivo (da Pseudomonas, non da Xylella) Oleandro e quelle provocate da Agrobacterium non sono molto gravi, sono facilmente contenibili con alcune azioni di prevenzione. Le batteriosi della vite, del Kiwi, dell'albicocco e quelle causate dall'agente Xylella sulle piante di Olivo hanno esito molto grave. Il batterio Xylella su Olivo provoca gravi danni, se le condizioni ambientali consentono una rapida moltiplicazione del batterio le piante possono disseccare nel corso di una sola stagione vegetativa. I batteri non riescono a superare le barriere delle piante sane costituite da cuticola, corteccia, strati lignificati o suberificati, tessuti vegetali con agenti antibatterici. Per superare le barriere dei vegetali e colonizzare i tessuti di trasporto delle piante necessitano di un vettore, cioè altro organismo od oggetto che li trasporti all'interno delle piante ospiti.

I vettori più comuni sono le forbici di potatura, insetti fitofagi, mezzi di propagazione delle piante (talee ed innesti). Tramite gli attrezzi di potatura è possibile trasportare i batteri da piante infette a piante sane, ugualmente può avvenire tramite talee prelevate da piante infette. Gli insetti rincoti che pungono le piante a scopo nutritivo possono trasportare i batteri ed infettare nuove piante, poiché introducono il loro apparato boccale pungente e succhiante nei tessuti di trasporto delle parti non lignificate delle piante prelevando, assieme alle sostanze nutritive, anche batteri eventualmente presenti. Le batteriosi non possono essere combattute tramite distribuzione nell'ambiente di antibiotici, operazione vietata per evitare l'insorgenza di fenomeni di resistenza alle sostanze battericide. La lotta più efficace contro le batteriosi si esegue preventivamente, cioè disinfettando gli strumenti di potatura ed utilizzando materiale di impianto certificato ed esente. Esistono sostanze ad azione battericida, storicamente i composti del rame vengono utilizzati per rallentare l'espandersi della malattia, avendo azione batteriostatica rallentano la moltiplicazione dei batteri. Altri composti ad azione battericida sono quelli a base di Bacillus subtilis (produce Surfattina, una molecola con azione antibiotica), Pseudomonas chlororaphis, Streptomyces griseoviridis (è un fungo che è in grado di produrre sostanze antibiotiche). Un sistema di lotta moderno e con poco impatto sull'ambiente è costituito dall'utilizzo di specie o varietà resistenti. Ad esempio nel caso dell'Olivo sono risultate resistenti le cultivar Leccino e Favolosa. L'utilizzo di queste sole due varietà non è applicabile, perchè Olivo è parzialmente autosterile, cioè alcune varietà non riescono o riescono parzialmente nell'autoimpollinazione e necessitano della presenza di altre varietà che abbiano la funzione di impollinatori.

Esistono anche metodi di lotta indiretta, consistenti nell'utilizzo di insetticidi contro l'insetto vettore responsabile della diffusione del batterio, sia in fase giovanile (neanidi) che adulta. Altro metodo di lotta indiretto è, se economicamente possibile, l'utilizzo di reti anti insetto, da predisporre quando è presente l'adulto dell'insetto vettore. Dal punto di vista normativo esiste un decreto di lotta obbligatoria per la Xylella, con alcune misure di prevenzione del diffondersi della malattia, quali la distruzione delle piante infette e di quelle ospiti fino ad una distanza di 100 metri dal punto di infezione. Questa misura si era resa necessaria in funzione della distanza di volo dell'insetto maggior responsabile della diffusione, un Cicadellide. Ai proprietari delle piante infette è riconosciuto un indennizzo. Anche a causa della Xylella e comunque a causa delle frequenti importazioni di nuove malattie è stata introdotta una nuova normativa sul passaporto delle piante, entrata in vigore il 14 dicembre 2019. La norma prevede l'estensione del passaporto a tutte le piante ed a tutti i lotti di produzione. La norma produce costi aggiuntivi per i produttori vivaisti, ed inevitabilmente questi costi si riverseranno sugli acquirenti delle piante. Oltre che in Italia la batteriosi è stata riscontrata anche in Francia, Baleari, Spagna, Portogallo. L'ingresso della malattia produrrà altri cambiamenti nei sistemi colturali, ad esempio tramite coltivazione di specie da frutto sub tropicali quali Mango e Melograno. A seguito dello stato della malattia, della sua diffusione e della velocità di colonizzazione di nuove piante la lotta alla malattia risulta efficace se vengono applicati diversi sistemi di lotta (lotta integrata). I più efficaci risultano: utilizzo di piante esenti e certificate, disinfezione strumenti nei lavori di manutenzione, distruzione delle piante infette, lotta ai vettori, utilizzo di varietà resistenti.


Dr. Luciano Riva

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