Abitiamo il Paesaggio ed impariamo ad emozionarci
La giornata di celebrazione del Paesaggio, promossa dal Ministero della Cultura, che si è svolta lo scorso 14 marzo, è stata un’occasione straordinaria per sensibilizzare le persone adulte verso un tema particolarmente complesso, ed a tratti sfuggente, come quello dell’ambiente che ci circonda. Genericamente pensato come un ambiente, e quindi come luogo di relazione tra l’uomo e la natura, il Paesaggio è, in realtà, un valore complesso, perché spesso integra, contemporaneamente, numerosi spazi: archeologici, architettonici, urbanistici, artistici, geologici e naturalistici. La parola Paesaggio, proprio a causa di questo significato ampio, e spesso articolato, non sempre assume il peso che dovrebbe.
Ben lo sanno gli studenti che ne fanno materia di percorsi universitari, come i giovani che – frequentando i corsi di architettura - hanno scelto di approfondire le chiavi di lettura dei molteplici caratteri culturali, e non solo, di un territorio, per decidere, attraverso la progettazione paesaggistica, le sorti nuove di un luogo, talvolta a noi caro. Di fronte al Paesaggio anche le pubbliche amministrazioni incontrano difficoltà, quando si muovono alla ricerca di un equilibrio tra esigenze di sviluppo e desideri di modernità, cercando di proteggere e salvaguardare le risorse paesaggistiche del passato.
Inverno in Baviera_foto Luca Michelli
Se poi diamo uno sguardo alle conseguenze prodotte da violenti fenomeni naturali, come alluvioni o tempeste, che colpiscono aree interessate da dissesti idrogeologici o da prolungati periodi di siccità, ci rendiamo conto di quali possano essere le trasformazioni di ambienti e luoghi.
Molto opportunamente, e grazie ai numerosi eventi organizzati in tutta Italia, dalle diverse Associazioni, nei musei e nelle biblioteche, nei parchi archeologici, nei giardini storici e negli orti urbani, la Giornata del paesaggio è stata anche un’occasione per approfondire la conoscenza di alcuni luoghi specialmente dedicati all’approfondimento delle tematiche dell’ambiente che ci circonda, come il Museo del Paesaggio di Verbania, e quello più recente nella Tremezzina. Entrambi sono ispirati dal paesaggio di lago - Lago Maggiore e Lago di Como - che sappiamo essere specialmente apprezzato da poeti, filosofi e musicisti. Ricordiamo anche singole realtà storiche, che accolgono migliaia di visitatori da tutto il mondo, come Villa Vescovi a Luvigliano di Torreglia (Padova), di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Grazie ad un lascito della famiglia Olcese, è stato possibile restaurare non solo la villa, ma tutto l’ambiente circostante, che oggi è un esempio di paesaggio agrario, con un vigneto produttivo, un marascheto, e uno stagno.
Zona centrale di Tenerife, Pinus canariensis
L’intera area, grazie anche alla mobilità dei cittadini, è diventata Parco regionale.
Quasi tutti gli Enti locali mostrano maggiore interesse a promuovere l’accessibilità ai diversi siti locali e sovralocali, e a migliorare la qualità della fruibilità degli ambienti urbani, dei parchi e dei giardini. Mancano, forse, le proposte didattiche a supporto degli educatori e insegnanti, per imparare a riconoscere e trasmettere i caratteri del territorio, sia nei fattori naturali, sia nelle interrelazioni storiche, architettoniche e culturali.
Questi apprendimenti, o meglio allenamenti, guiderebbero i bambini ad avere una maggiore consapevolezza dei propri paesaggi, un più forte attaccamento e rispetto nel mantenimento degli stessi. Insegnare loro ad interrogarsi sul Paesaggio, in fondo è come interrogarsi sul passato e sul futuro dell’uomo e quindi sulla vita.
È un modo di coltivare e di abbellire, di avere cura del proprio “Habitat” e quindi avere cura di sé stessi. E, non per ultimo è una azione di cittadinanza attiva, perché conoscere è anche dissipare e tramandare agli altri.
Dr.ssa Anna Zottola
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