top of page

Architettura Verde e Ambiente Urbano

Quando lo scorso gennaio ho visto il bando di progettazione di una casa su un albero, prima ancora di entrare nel merito dei quesiti posti dal concorso, la mente mi ha subito riportato indietro nel tempo quando leggevo, di Italo Calvino¹, il barone rampante. Questo ragazzino che a seguito di contrasti con i genitori decide di vivere sugli alberi per non scendere mai piu' ma soprattutto ipotizza lo svolgimento di una intera vita a contatto perenne con la natura. L'autore nello stesso periodo scriveva "La speculazione edilizia" un libro che ricostruisce "l'assedio e l'invasione" dalla costa ligure operata dalle costruzioni e dall'urbanizzazione nel periodo del "boom economico". Questi due libri nel mio immaginario, riletti oggi, raffigurano più che mai l'eterna lotta tra il bene e il male, il verde e la natura contro l'artificio delle costruzioni.

Oggi che il clima sta cambiando e ci sta presentando il conto rispetto ad un certo modo di vivere e di pensare ci vediamo costretti, dietro la spinta delle nuove generazioni, a ripensare questo rapporto tra la natura e l'abitare dando maggiore rilievo alla natura ed al verde. Così ora non c'è da meravigliarsi se qualcuno ha pensato di progettare una casa su un albero come nel bando di architettura presentato dall'ordine degli Architetti di Pesaro-Urbino, Rimini e San Marino.

A dire il vero il rapporto tra la natura e gli edifici è un tema antico, infatti mi sovvengono così di primo acchito i giardini pensili di Babilonia o i capitelli di pietra che riprendono le foglie di acanto (foto 1) piuttosto che i festoni e le ghirlande scolpite nei fregi degli edifici della classicità o, ancora, le esperienze dei grotteschi rinascimentali dove assistiamo ad una forte commistione tra elementi botanici, il costruito e la pietra.

Ci tengo poi a ricordare esperienze a noi più vicine come ad esempio diversi palazzi nel centro Milano o il salumificio Citterio a Rho (Foto 2), che hanno le facciate tapezzate di vite canadese, poi ancora, certi siti dove verde, costruzioni e rocce si amalgamano in piena sintonia.(foto 3). Oggi però l'architettura "verde" non è più un fatto estemporaneo ma si sta diffondendo sopratutto grazie al consenso della pubblica opinione che orienta la progettazione architettonica ed urbana verso un nuovo modo di operare.

Foto 1 - Capitello con foglie di acanto


Foto 2 - Salumificio Citterio a Rho


Foto 3 - Verde costruzioni e rocce


Stiamo assistendo infatti ad una fioritura di proposte dove l'attenzione della progettazione si focalizza sugli alberi e sul verde piuttosto che sulle murature.

In queste nuove proposte non abbiamo più il tradizionale rapporto tra "vuoti e pieni" o tra "luci ed ombre" ma il tutto si gioca sui nuovi rapporti tra le pareti verdi e gli spazi "aeroilluminanti", così le parti strutturali che in qesto insieme emergono, assumono un carattere prevalentemente funzionale e non più estetico. Foto (4 e 5). Adesso anche la normativa si sta adeguando, sia pur timidamente, a tali esigenze tanto che la legge 150 del 2017 ha iniziato a parlare di pareti e coperture verdi. Per quanto riguarda i “tetti verdi” inoltre è stata prodotta la norma UNI 11235: 2007 che detta precise specifiche tecniche per la loro corretta esecuzione. A fronte di questa tendenza anche la nostra " forma mentis" di progettisti probabilmente dovrà abbandonare gli ormai vetusti schemi mentali del modernismo novecentesco per assumere uno spirito piu' ambientalista dove la vegetazione prevalga nelle impostazioni progettuali rispetto all'estetica delle soperfici murarie e dei volumi costruiti. Quanto detto non varrà solo per gli edifici ma dovrà coinvolgere gli spazi urbanizzati nel loro complesso comprendendo quindi le aree di parcheggio e quelle della viabilità stradale riprendendo, in questo senso, l'idea della piantumazione delle alberature lungo le vecchie strade statali ottocentesche dove già allora, nell'idea di coloro che le avevano realizzate, si intendeva fornire un servizio di ombreggiatura ai viandanti.

Foto 4 - Condominio 25 verde-Torino


Foto 5 - Eaton Close-Londra


La questione vera per l'architettura verde, a questo punto riguarda i costi di costruzione e di manutenzione come evidenziato anche dal Dott. Fabrizio Buttè nel precedente numero di questa rivista. Ebbene, ad evitare che i costi elevati di questo nuovo tipo di progettazione si trasformi in un fenomeno "elitario" bisognerà elaborare una strategia complessiva finalizzata a rendere accessibili dal punto di vista economico le nuove proposte progettuali.

Certamente un settore su cui si potrebbe agire maggiormente sarebbe quello delle agevolazioni fiscali, bonus, e benefit di cui hanno goduto e godono gli interventi edilizi in materia di contenimento dei consumi energetici perchè la formazione e la manutenzione del verde oltre a produrre lavoro è fonte di risparmi energetici soprattutto durante la stagione estiva in quanto limita il consumo dell'energia elettrica usata per il raffrescamento degli ambienti ma soprattutto il verde assorbe CO².

La scommessa per il futuro è quindi quella di riuscire a formare una mentalità progettuale nuova che immagini un diverso modo di abitare e di vivere più sostenibile e più compatibile con l'ambiente naturale.


(1) Il padre di Italo Calvino era un Agronomo e la madre era una Botanica.





Arch. Amilcare Mione



Comentários


bottom of page