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Come costruire un orto familiare

Da qualche tempo si assiste ad una riscoperta delle coltivazioni di ortaggi. Gli orti vengono predisposti nei giardini ma anche in terrazzi e balconi.

Per costruire un orto familiare le modalità sono molteplici, ad esempio può essere predisposto un orto tradizionale in campo, oppure possono essere predisposti orti in vaso o contenitori, altra soluzione è quella degli orti senza suolo.

Nell’orto di tipo tradizionale ha particolare importanza la qualità del suolo, normalmente i suoli prealpini hanno una buona frazione sabbiosa, sono sciolti e con buona presenza di sostanza organica, reazione debolmente acida, buona presenza di elementi nutritivi, scarsità di calcio quando assente la roccia calcarea sottostante, a volte quantità scadenti di fosforo e potassio.

Nel suolo non devono essere presenti strati impermeabili, formatisi per compattazione, calpestio, o presenza di strati di argilla.

La prima operazione da eseguire è l’aggiunta di quelle sostanze nutritive che mancano nel terreno, verificabile con un’analisi del suolo. Se sullo stesso appezzamento verranno coltivate piante da orto per più stagioni è consigliabile l’esecuzione di un’analisi del suolo, con evidenziazione delle principali caratteristiche e degli elementi minerali mancanti o presenti in quantità insufficiente.

Dopo l’aggiunta di queste sostanze minerali (in termini tecnici si tratta di una concimazione di fondo) è necessaria la lavorazione del suolo con interramento dei minerali appena aggiunti e la sua sistemazione.

La lavorazione del suolo è superficiale, nei terreni organici e sciolti non è necessaria la rottura delle zolle. Nell’orto familiare di preferenza la sistemazione del suolo è rialzata a formare una proda, per ragioni legate alla comodità di coltivazione.

Lavori iniziali per la costruzione di un orto


Aiuole pronte per la messa a dimora delle piantine


Entrata in produzione di un orto


Orto in piena produzione



Successivamente le operazioni da svolgere sono quelle della predisposizione di un impianto irriguo e stesura di un telo pacciamante in polietilene. L’irrigazione è costituita da tubazioni flessibili in polietilene, microforate, da posare sopra il suolo ed al di sotto della pacciamatura.

Ciascuna proda è larga circa 120 - 140 cm, per fare in modo che le operazioni di coltivazione possano avvenire in modo agevole da ambedue i lati.

Terminate le fasi preparatorie è il momento della messa a dimora delle piantine, con una distanza di impianto o densità delle piante dipendente dalla specie.

La distanza di piantagione dipende soprattutto dallo sviluppo futuro delle piante, ma anche dalla quantità di luce necessaria alla crescita, dalla quantità di frutti che si vogliono produrre, dai sistemi di sostegno delle piante, dal sesto di impianto (file semplici o file binate).

Alcune densità di impianto sono le seguenti: anguria 1 pianta/m2, cetriolo 2 piante/m2, lattuga 10-12 piante/m2, melanzana e peperone 3 piante/m2, pomodoro 2-3 piante/m2, zucchina 1-1,4 piante/m2.

Il momento dell’impianto definitivo è importante per la programmazione delle colture, o per l’allungamento del periodo di produzione.

Con piante a ciclo breve e non elevate esigenze termiche (es fragola e lattuga) sono possibili trapianti continui, ad esempio in lattuga che completa il ciclo a partire dal trapianto in 50 giorni, o cetriolo che da trapianto ad inizio raccolta impiega 60 giorni.

È quindi possibile allungare il periodo di produzione con trapianti successivi, non realizzati tutti nello stesso momento.

Rifilatura manuale dei bordi



Parimenti è possibile allungare il periodo di raccolta utilizzando varietà tardive, oppure predisporre semplici tunnel per trapianti anticipati in primavera o raccolte tardive in autunno.

Basse esigenze termiche sono quelle di lattuga e fragola, con ottimo di temperatura notturna per lattuga di 8-10 °C e temperature ottimali di giorno di 14-18 °C. Per fragola le temperature ottimali notturne sono 10-13 °C, quelle diurne 18-22 °C.

Non elevate esigenze termiche sono quelle di melanzana, peperone, zucchine, anguria, con ottimo notturno di 15-18 °C, T ottimale diurna di 22-26 °C.

Elevate esigenze termiche caratterizzano invece cetriolo e melone, con ottimo notturno di 18-20 °C, e T ottimali diurne di 24-28 °C.


Avvenuta la messa a dimora è necessaria una prima distribuzione di acqua, per fare in modo che il suolo aderisca alle radici ed avvenga un migliore e precoce attecchimento.

Successivamente sono necessari controlli giornalieri e sopralluoghi, con predisposizione e gestione dei sistemi di allevamento e coltivazione.

Le principali operazioni post impianto da eseguire sono: concimazione, gestione impianto irriguo o irrigazione manuale soprattutto nelle fasi critiche, operazioni colturali, controllo malattie.

Per la concimazione, che deve apportare quanto asportato dalla coltura, vengono comunemente utilizzati concimi da orto, con quantitativi elevati di fosforo e potassio, a discapito dell’azoto.

La dose dei concimi è riferita al m2 di coltivazione (es 20 gr/m2), sono presenti sul mercato concimi a rilascio graduale nel tempo e concimi a pronto effetto.

I primi permettono una presenza più costante delle sostanze nutritive ed un minor rischio di alzare eccessivamente la salinità della soluzione idrica del suolo, alla quale ogni pianta possiede un valore massimo di tolleranza.

Per gli apporti di concime si considerano le quantità asportate da ogni coltura, e le quantità dei tre principali elementi della fertilizzazione (azoto, fosforo e potassio). Gli apporti dovrebbero essere equilibrati alle asportazioni, per fare in modo che le diverse colture abbiano la corretta dose di sostanze minerali e per evitare dispersione di minerali nell’ambiente.

Si considerano i rapporti di asportazione dei tre principali elementi nutritivi, ad esempio melone ha rapporti di asportazione di 1:0,4:1,3, per ogni unità di azoto asportato vengono utilizzate 0,4 unità di fosforo e 1,3 di potassio, i concimi da distribuire dovrebbero contenere le stesse quantità relative dei rapporti di asportazione.

L’irrigazione è importante per le piante da orto, soprattutto in alcuni momenti del ciclo di coltivazione, quali fioritura, inizio formazione dei frutti, prima fase dell’accrescimento dei frutti.

Per tutte le piante da orto sono necessarie alcune operazioni colturali, ad esempio il pomodoro si alleva solitamente a stelo unico, si eliminano i germogli ascellari e si cimano le piante al di sopra dell’ultima infiorescenza che si vuole raccogliere.

In cetriolo può essere realizzato l’allevamento ad 1 o 2 steli, si esegue la scacchiatura (rimozione manuale delle gemme) del fusto fino a 50 cm dal suolo, per evitare il contatto dei frutti con il terreno e per evitare che i frutti intralcino le operazioni colturali.

In anguria si può realizzare una semplice copertura per anticipare la messa a frutto, le piantine subiscono la cimatura sopra la terza o quarta foglia vera per permettere l’allevamento a 2-3 fusti.

Il peperone viene allevato legandolo a fili verticali di sostegno, oppure di fianco alle piante vengono predisposti pali in legno dai quali partono fili orizzontali che sosterranno le piante, per evitare la rottura di rami con il carico di frutti.

Altre importanti operazioni nell’orto sono i controlli delle malattie, poiché una malattia riconosciuta in fase iniziale ha maggiori possibilità di cura. Il controllo delle malattie deve essere eseguito ogni 2-3 giorni (3 volte a settimana), per poter intervenire prontamente in caso di infezioni in fase iniziale.


Negli ultimi tempi la coltivazione dell’orto ha subito un notevole incremento, molte coltivazioni sono state riscoperte ed i coltivatori si ingegnano per trovare nuovi luoghi di coltivazione.

Oltre all’orto in terra è stato riscoperto l’orto in contenitore, da installare su balconi e terrazzi. Questo tipo di orto ha delle peculiarità rispetto all’orto tradizionale, soprattutto per la gestione dell’acqua irrigua, per la scelta del terriccio e sua gestione durante la stagione, per i sostegni alle piante spesso più importanti che nelle coltivazioni in terra.

Orto di piante aromatiche su terrazzo


Seminiere per la precoce entrata in produzione di fragola


Coltivazione di pomodoro in terrazzo


Nei terrazzi e nei balconi hanno importanza i contenitori da utilizzare per la coltivazione. Le dimensioni ed il volume vanno scelte in base al tipo di pianta da coltivare, alla sua vigoria ed alla durata del ciclo di coltivazione.

In commercio si trovano terricci o substrati già pronti, per chi volesse far da sé esistono terricci tradizionali realizzabili miscelando singoli componenti, quali la terra di Fruhstorfer (terreno di prato 60%, torba acida 40%, carbonato di calcio, 3 Kg di concime per m3), oppure i terricci John Innes per semine (50% terra di prato, 25% torba, 25% sabbia silicea) e per trapianti in contenitore (60% terra, 25% torba, 15% sabbia).


Negli ultimi tempi si sono diffusi gli orti verticali, con svariate tipologie di realizzazione nelle quali viene occupato lo spazio verticale anziché disporre le coltivazioni in orizzontale. Queste coltivazioni utilizzano suolo o terricci e vengono installate soprattutto su balconi o terrazzi.


Varese, 31 agosto 2013

Dr. Luciano Riva



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