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Fiori e Biodiversità: il loro importante ruolo nei campi, nei giardini e nei nostri orti!

Osservare la bellezza della natura è una delle più importanti risorse che l’uomo ha sempre avuto a sua disposizione per connettersi con questa e godere dei ritmi lenti e dell’energia che essa sprigiona.

I fiori, le piante, e tutte le forme di vita che si trovano sopra e sotto il suolo e che ruotano intorno a queste fanno parte di un habitat complesso, vivo, ricco di interazioni e alla continua ricerca di equilibrio dove la biodiversità gioca un ruolo fondamentale.

Oggi, sempre più, si sente parlare di Biodiversità, di quanto questa sia importante per la sopravvivenza e il funzionamento degli ecosistemi, ma allo stesso tempo di quanto sia in pericolo a causa dei cambiamenti climatici e dell’impatto sempre più incisivo che le attività umane hanno sull’ambiente.

Ma cosa si intende per biodiversità? La biodiversità indica la varietà di organismi viventi, sia che essi siano animali o vegetali, ma anche microrganismi e funghi, che vivono in determinato ambiente. Quanto più un ambiente risulta vario per quantità e tipologia di piante, fiori ed animali, e maggiori saranno le interazioni tra questi, tanto più risulterà vivo, fertile e capace di affrontare le avversità che costantemente lo mettono in pericolo.

Stagioni soggette a sbalzi climatici, pratiche legate alle coltivazioni intensive di una sola coltura, unite allo sfruttamento eccessivo del suolo e all’utilizzo di prodotti nocivi responsabili dell’inquinamento di terra e aria, mettono sempre più a dura a prova la biodiversità degli ambienti che ci circondano. Piante segetali, come i papaveri e i fiordalisi, che un tempo popolavano i campi o i margini dei campi coltivati a cereali, oggi sono sempre più difficili da veder crescere spontaneamente, prova di una continua perdita di biodiversità a discapito della relazione ecologica con gli impollinatori a cui viene meno nutrimento prezioso per il loro sostentamento.

Api, bombi, farfalle e tutti gli altri insetti impollinatori svolgono infatti un ruolo cruciale per il mantenimento della biodiversità, e il mezzo attraverso il quale riescono a svolgere questo nobile lavoro sono proprio i fiori. Tali insetti, chiamati pronubi perché responsabili dell’impollinazione, contribuiscono infatti alla produzione agricola della maggior parte delle colture coltivate oltre a favorire il mantenimento delle specie selvatiche autoctone. Questi, infatti, visitando i fiori per nutrirsi del nettare, diventano trasportatori del polline che rimanendo intrappolato sulle loro zampine e sulla loro pancia, viene trasportato dal fiore maschile a quello femminile a cui seguirà la produzione dei semi e dei frutti. In questo modo garantiscono la sopravvivenza delle specie selvatiche che andando a seme concluderanno il loro progetto biologico, e le colture coltivate produrranno i frutti da cui dipenderà il raccolto.

Ma come fanno i fiori ad attirare gli insetti?

I fiori hanno sviluppato diversi meccanismi e strategie per attirare gli insetti impollinatori. Primo fra tutti il loro colore; colori sgargianti e vivaci sono infatti i primi ad essere visualizzati (attraverso la percezione dell’ultravioletto) e quindi visitati. Non meno importante il loro profumo, dovuto alla presenza di oli essenziali nei petali; le fragranze variano da fiore a fiore con l’obiettivo di attirare in maniera selettiva gli insetti più utili.

La dimensione e la forma dei petali è poi un altro importantissimo fattore; i fiori di calendula, quelli degli aster, o anche delle cosmee, sono esempi di fiori melliferi caratterizzati da una corolla aperta composta da petali grandi e colorati, che facilitano l’accesso al suo interno e il raggiungimento del prezioso nettare.

È il nettare infatti il vero motivo per cui tali insetti visitano i fiori: questa sostanza zuccherina, ricca di acqua, zucchero, sali minerali e vitamine rappresenta la loro principale fonte di nutrimento.


Ciascun fiore però non produce molto nettare, obbligandoli alla visita di un grande numero per riuscire a nutrirsi a sufficienza. Inoltre le api, in particolare, oltre a preferire certi tipi di nettare, hanno bisogno di una dieta varia per rafforzare il loro sistema immunitario, pertanto in un ambiente caratterizzato da diverse tipologie di fiori troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno.

A tal proposito le nuove tendenze, in un’ottica di agricoltura sostenibile finalizzata a contenere l’impatto delle attività dell’uomo sull’ambiente e su tutte le forme di vita ad esso correlate, sono quelle di prevedere fasce alberate ed arbustive ai margini dei campi, che oltre a creare utili zone di ombra e fungere da barriera al vento, diventano rifugio per la fauna locale anch’essa inserita nell’ampio discorso di biodiversità.

Il rispetto poi di aree ai bordi dei campi destinate alla crescita di fiori spontanei amati dagli impollinatori come fiordalisi, margherite, malve, carote e cicoria selvatiche, favorisce habitat biodiversi, ricchi, vitali e molto più fertili per la diversità di microrganismi presenti nel suolo che troverà nutrimento sotto e dalle loro radici.

La salvaguardia della biodiversità non deve però essere considerata come un insieme di pratiche da applicare solo su grande scala; l’inserimento dei fiori negli orti, nei giardini, sui terrazzi e sui balconi non solo dara’ un grande contributo estetico, ma aiuterà ad incrementare i frutti dei nostri ortaggi e a dare sostentamento ad un elevatissimo numero di insetti, impollinatori e non.

Scegliere di inserire nel proprio giardino piante e fiori autoctoni, a fioritura scalare, non solo lo renderà capace di adattarsi meglio alle condizioni ambientali a cui sarà sottoposto, ma diventerà oasi di biodiversità, dove numerose specie di organismi viventi troveranno le condizioni ottimali di sviluppo e mantenimento, e dove l’equilibrio tra questi fungerà da risorsa contro parassiti e avversità senza dover ricorrere a fattori esterni.

Per tale ragione l’inserimento nel verde urbano di aree dedicate a prati stabili e fioriti negli ultimi tempi sta prendendo sempre più piede, dove la loro bellezza unita alla bassa manutenzione, nutre e protegge la natura che ci circonda.

Il 22 Maggio viene celebrata la ‘Giornata Mondiale della Biodiversità’ con l’obiettivo di avvicinare e sensibilizzare ciascuno di noi ad un rispetto sempre più consapevole di quanto oggi è in pericolo.



Dr.ssa Lavinia Leoni


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