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Giardini antichi, memorie da ritrovare

Le ville, i giardini e i parchi storici che, nei secoli scorsi, erano per lo più di proprietà nobiliare, e quindi non accessibili al grande pubblico, sono oggi diventanti, progressivamente, un patrimonio culturale e sociale a disposizione delle nostre città.

Questi complessi storici – ville con annessi parchi e giardini - si rappresentano in genere come ambienti integrati di architettura e verde.

Sono tutti diversi per storia e stili, ma accumunati dall’essere un insieme inscindibile di luoghi nei quali le persone, di ogni età, genere, e provenienza geografica, vorrebbero trascorrere del proprio tempo.

Sono luoghi ormai riconosciuti per le diverse valenze ambientali, educative, culturali ed artistiche e, sempre più spesso, anche come spazi di benessere personale.

Una parte di questi ambienti integrati è stata oggetto di una importante azione di politica nazionale, attraverso il bando PNRR “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici” finanziato dall’Unione Europea- Next Generation EU.

Nel mese di giugno, il Ministero della Cultura, con il supporto tecnico della Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, e della Associazione Parchi e Giardini d’Italia (APGI), ha approvato progetti per un investimento complessivo di 300 milioni di euro.

È un intervento epocale, che si articola lungo tre assi.

Un primo stanziamento di 100 milioni, già affidati, extra bando, a 5 noti parchi storici: Reggia di Caserta, Real Bosco di Capodimonte, Villa Favorita ad Ercolano, Villa Lante a Bagnaia e Villa Pisani a Strà.

Una seconda risorsa, di 190 milioni, approvata attraverso il bando, e in via di erogazione, a 106 giardini storici, situati al Centro nord e 23 al Sud.

I restanti dieci milioni sono ancora in attesa della pubblicazione di un prossimo avviso pubblico, destinato ad interventi di censimento botanico e di catalogazione dei parchi e giardini storici, oltre allo sviluppo di percorsi didattici per la qualificazione di Giardinieri d’Arte.

I cantieri degli oltre 130 progetti approvati, dovranno essere avviati a gennaio 2023.

Le opere di restauro avranno il compito di far convergere, e cooperare fra loro, competenze e professioni diverse, tra studi di architettura e ingegneria, imprese di florovivaismo e giardinaggio, consulenti in arboricoltura e stabilità delle piante, e professionisti della sicurezza.

Verranno in aiuto le “Linee guida e norme tecniche per il restauro dei giardini storici”, recentemente pubblicate.

Sono un vero strumento metodologico per i prossimi interventi di restauro, gestione, conservazione e manutenzione del verde.

Questo intervento nell’ambito del PNRR é un programma di rilevante interesse, che dovrà essere in grado di diventare un modello di rilancio della fruizione dei parchi e giardini italiani, anche in relazione al paesaggio, e di promuovere un moderno turismo sostenibile per le generazioni presenti e future.



Dr.ssa Anna Zottola




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