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Gymnopus fusipes

Chi è costui? Lo trovai in alcune piante di Quercia rossa (Quercus rubra) oggetto di indagini in un parco localizzato in un quartiere della città di Varese. Il privato proprietario del giardino mi chiamò alcune volte negli ultimi anni per verificare lo sta-to di salute delle piante della sua area verde. Il giardino formato da più livelli conteneva molte piante di Quercia rossa, latifoglia esotica con areale di provenienza la costa est degli Stati Uniti e del Canada.

La specie è considerata invasiva poiché riesce a sostituire molte specie arboree autoctone.

La pianta è stata introdotta in Europa in epoca remota (XVIII secolo) a scopo ornamentale e per selvicoltura, dato che ha un accrescimento rapido, sopporta la ceduazione, è in grado nei nostri climi di diffondersi da seme, possiede una Hardiness Zone di provenienza molto ampia − da 4 ad 8 − (la zona di rusticità delle Prealpi è la 7), durata media della vita non elevata (circa 200 anni).

I fattori grazie ai ai quali la specie entra in competizione con le querce autoctone sono la veloce crescita in fase giovanile, tolleranza all'ombra in fase di semenzale, tolleranza alla ceduazione, tolleranza ad un range di temperature molto vasto (le zone di provenienza vanno dall'Alabama al Canada del sud), buona diffusione da seme (produzione di elevate quantità di seme fertile). Orbene alcune querce americane del giardino risultavano sintomatiche, i sintomi erano molto ben riconoscibili ma il parassita che li causava non era altrettanto evidente. L'agente di malattia è un fungo considerato saprofita dalla letteratura italiana ma parassita secondo l'arboricoltura anglosassone (Gymnopus fusipes = Collybia fusipes).

I sintomi erano i seguenti: disseccamenti della chioma fino ai rami di secondo ordine, callo cicatriziale (conseguente all'infezione) in posizione orizzontale al colletto degli alberi colpiti, formazione al colletto di nuove radici avventizie, degradazioni corticali e sottocorticali appena sotto il livello del suolo (dalle quali dipendono i disseccamenti in quota), callo cicatriziale orizzontale appena sopra la zona con degradazioni alla base degli alberi.

Per il riconoscimento del fungo parassita sono stati necessari molti sopralluoghi, il riconoscimento dei sintomi non è sufficiente a determinare con certezza la malattia. Il fatto che non si trovasse il patogeno era dovuto al fatto che i carpofori sono annuali, si formano durante la stagione autunnale avanzata e sono di breve durata.

Una volta determinata la specie del fungo è stato possibile avere più informazioni riguardanti l'agente di malattia: come si comporta e quale è la velocità di avanzamento all'interno dei tessuti legnosi dell'albero.

In effetti il fungo è classificato come agente di carie del legno, cioè facente parte di un gruppo di funghi che degradano lignina o cellulosa, rendendo di consistenza spugnosa i tessuti legnosi delle piante arboree.

Gli agenti di carie sono nella maggior parte dei casi asintomatici, degradano le cellule legnose ma risparmiano i tessuti di trasporto. Le piante sono asintomatiche sulla chioma ma possono esserci ripercussioni sulla stabilità.

In questo caso il comportamento del fungo può essere considerato anomalo rispetto alla maggior parte dei casi, nel senso che degrada le cellule legnose ma provoca anche lesioni alle cellule di trasporto, determinando i sintomi di disseccamento in chioma ed i danni ai tessuti legnosi.

La malattia per le sue caratteristiche può essere confusa con altre che nelle querce provocano disseccamenti, ad esempio cancri dei rami, malattie fungine radicali, conseguenze di danni meccanici. Per gli stessi motivi, cioè necessità di sopralluoghi mirati ed approfonditi, gli effetti della malattia possono essere sottostimati.

I disseccamenti di rami normalmente non fanno pensare a ripercussioni sulla stabilità, ma in questo caso la malattia provoca sia disseccamenti importanti che influenze sulla stabilità.

La malattia può essere rallentata se diagnosticata in fase iniziale, attraverso la distribuzione dei prodotti utilizzati

per contrastare le carie del legno. In caso di malattia in fase avanzata sono ormai certe le ripercussioni sulla stabilità (danneggiamento di tessuti legnosi) e sulla vitalità (estesi disseccamenti).

Fino ad ora nel parco con le piante oggetto delle indagini sono stati trovati due alberi con sintomi del parassita specificato, le altre querce rosse sono esenti.

Vista la particolarità dell'agente di malattia (danni ai tessuti legnosi della base del tronco) sarà necessario in futuro monitorare la situazione, i sopralluoghi serviranno ad individuare le fasi iniziali di eventuali infezioni (lesioni ai tessuti corticali della base del tronco).

Dr. Luciano Riva


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