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Il suolo per le piante arboree in ambito urbano

Il suolo questo sconosciuto si potrebbe dire per anticipare l'argomento. Nel senso che il terreno riveste ruoli importanti per gli alberi nelle città, ma la sua importanza viene spesso sottovalutata, anche a causa del fatto che ciò che avviene nel terreno non è immediatamente visibile. Ad esempio è più facile diagnosticare una malattia che riguardi la chioma, ed in generale la parte aerea, rispetto ad una riguardante l'apparato radicale. Identiche considerazioni possono essere svolte per stati di sofferenza degli alberi (nell'atmosfera e nel terreno), disfunzioni non parassitarie (della chioma e delle radici), stati di sofferenza degli alberi determinati da fattori ambientali non ottimali (atmosferici e tellurici).

In alcuni casi lo stato delle piante nelle città è determinato da fattori riguardanti il suolo, gli interventi di cura devono fare riferimento al miglioramento delle condizioni del terreno. Le difficoltà sono soprattutto legate alla mancanza di osservazione diretta, di quanto stia accadendo sotto la superficie.

Comuni problemi dei terreni in ambito urbano sono i seguenti: compattamento del suolo da veicoli o da calpestio, asfalto e pavimentazioni sopra le radici con scarse quantità di ossigeno che possono entrate nel terreno e sollevamento dei manufatti, scavi per servizi interrati, poco spazio e poca quantità di terreno a disposizione delle radici.

Il suolo è definito come una matrice (solida, liquida e gassosa) originatasi dalla roccia madre sottostante. Il terreno è in continua formazione e viene continuamente perso, è in contatto con ciò che lo sovrasta (atmosfera) e con ciò che sta sotto (roccia madre). Se i fattori climatici nei quali si è originato un suolo rimangono costanti il terreno tende ad una fase di equilibrio, denominata climax. Il suolo che si forma è quello più in equilibrio con le caratteristiche ambientali del luogo.



Con atmosfera e sottosuolo gli scambi sono continui. Ciò che viene scambiato sono le sostanze gassose (ossigeno e anidride carbonica), calore, irraggiamento, sostanza organica, elementi minerali. Questi scambi sono necessari per permettere al sistema di formare continuamente nuove quantità di terreno, permettere la crescita delle radici e della fauna che vive sotto la superficie. La quantità di suolo che si forma in un anno in un terreno, in dipendenza delle condizioni ambientali (tipo di roccia madre, clima, rilievo, altitudine, esposizione, organismi viventi, durata dell'evento, attività antropiche), è di 2-12 t/ha/anno. I suoli sono in contatto con l'atmosfera, con questa scambiano le sostanze gassose contenute, principalmente ossigeno ed anidride carbonica. L'ossigeno è prodotto nell'atmosfera e si muove da questa verso l'interno del terreno, formandovi un gradiente con diminuzione della concentrazione all'aumento della profondità.


Le diverse specie di piante arboree necessitano di differenti quantitativi di ossigeno per sopravvivere. In generale le radici sono organi aerobici, i processi vitali necessitano di ossigeno. I quantitativi richiesti sono differenti nelle diverse specie. Alcune piante riescono a vivere in terreni con molta acqua e poco ossigeno (es Platano, Liquidambar, Ontano, Pterocarya), altre invece necessitano di quantitativi elevati di ossigeno per vivere (Faggio, Abeti). È possibile riconoscere le specie arboree i cui apparati radicali necessitano di elevate quantità di ossigeno poiché le loro radici sono molto superficiali sporgendo in parte dal suolo.

La quantità di ossigeno nei terreni è il principale fattore che determina la profondità delle radici. In alcune condizioni urbane l'ossigeno che arriva alle radici viene modificato. Ad esempio con un ricarico di terreno con modifica delle quote superficiali, oppure posa di uno strato parzialmente impermeabile all'aria quale una pavimentazione o il tappeto erboso sintetico. Queste modifiche portano ad una diminuzione delle quantità di ossigeno negli strati superficiali del suolo ed a stati di sofferenza per gli apparati radicali.



Altro fattore da conoscere per la gestione delle piante nelle città è l'acqua all'interno del suolo. L'acqua può creare problemi alle radici quando ristagna per molto tempo e non ha la possibilità di essere eliminata per gravità, evaporazione, consumo da parte delle piante, ruscellamento superficiale. L'acqua che permane può essere pericolosa per otturazione della porosità e conseguente scarso ossigeno per le piante. Condizioni nelle quali si verificano ridotti scambi gassosi fra il terreno e l’atmosfera e scarsa è la quantità di ossigeno a disposizione delle piante sono le seguenti: innalzamento della falda freatica, terreni senza struttura, terreni argillosi, strati impermeabili sottosuperficiali, strati impermeabili all’ossigeno posti in superficie.




Sistemi per migliorare l’aerazione dei terreni: apporto di sostanza organica con miglioramento della struttura, ammendanti, apporto di sabbia (da 4 a 8 litri/mq), drenaggi superficiali o profondi, lavorazioni meccaniche.

Alcune malattie delle radici possono essere favorite da scarse quantità di ossigeno nel terreno o da elevate quantità di acqua contenute. Ad esempio Armillaria, Phytophtora, Fusarium, Rhizoctonia (malattie fungine degli apparati radicali di piante legnose) sono tutte favorite da elevati contenuti di acqua nel terreno.

I maggiori problemi in ambito urbano che riguardano i suoli sono i seguenti:

- ricarichi di terreno

- deposizione di teli o altre strutture (prato sintetico) che diminuiscono le quantità di ossigeno che arrivano alle radici

- compattamento terreni da calpestio o traffico veicolare

- versamento di inquinanti nel suolo (idrocarburi)

- sollevamento pavimentazioni

- confinamento di apparati radicali in aiuole di ridotte dimensioni.



Ad uso degli arboricoltori sono utilizzabili alcune tecniche per migliorare lo stato dei terreni e di conseguenza la salute delle piante.

Per migliorare la struttura fisica di suoli argillosi o per modificare la compattezza dei terreni esistono diversi metodi: aggiunta di sostanza organica, apporto di sabbia, apporto di calcare, apporto di materiali drenanti, lavorazioni con escavatore, pacciamature organiche.

Le pacciamature sono utili a diminuire i danni da calpestio, il peso delle persone viene distribuito su una superficie più ampia e nel tempo la pacciamatura rilascia sostanza organica al suolo migliorandone la struttura.

Per il miglioramento dello stato dei suoli possono essere distribuiti alcuni prodotti, fra questi:

• Estratti alghe (es Ecklonia maxima) contiene ormoni (auxine) con aumento della radicazione

• Acidi umici, incrementano l’attività della flora batterica utile del terreno

• Acido poliglutammico, assorbe quantità di acqua che rilascia lentamente

• Forforo organico = stimola produzione di ATP

• Aminoacidi, precursori delle proteine

• Pochonia chlamydosporia e Arthrobotrys oligospora, attività di stimolo per micorrize e aumento dell'attività dell'apparato radicale

• Azotobacter vinelandii e A. chrococcum, fissano azoto atmosferico nel terreno

• Sono disponibili anche prodotti complessi, ad esempio Multi Action, con batteri e funghi della rizosfera, micorrize

Per poter curare le piante occorre riconoscere le cause della loro sintomatologia, quando questa dipende dalle condizioni del terreno possono essere messe in atto strategie per il miglioramento dello stato di salute.




Dr. Luciano Riva



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