Piante e animali abitano nell’Oasi di Sant’Alessio
A pochi chilometri da Pavia, con uno sguardo diretto alle pianure agricole delimitate dai contorni geometrici e austeri dei Pioppi cipressini, è possibile trascorrere un’intera giornata in una Oasi naturalistica a Sant’Alessio con Vialone. Circa 10 ettari di superficie coltivati, nel passato, a erba medica, e poi trasformati in una zona protetta, ideale per la riproduzione e conservazione di molte specie. Fa da ingresso all’Oasi di Sant’Alessio un Castello medievale di impianto romano-longobardo. Affascinati dalla storia antica del Castello, e studiosi da una vita della natura, i coniugi Salomon acquistano, nel 1973, la proprietà con i terreni attigui. Da allora ad oggi sono trascorsi poco più di cinquant’anni, all’insegna della passione per l’ambiente naturale, unita alla ricerca scientifica, accompagnato da tanto lavoro sostenuto da investimenti importanti. Ciò che colpisce, nel corso della visita dell’Oasi di Sant’Alessio, è certamente la abilità nell’aver saputo convertire un ambiente, a monocultura da anni, in habitat molto diversi fra loro, dove la biodiversità costituisce la base della vita di questa riserva. All’Oasi di Sant’Alessio si alternano aree boschive di Carpini (Carpinus betulus) e Olmi campestri (Ulmus minor), con allori in fiore (Laurus nobilis) e con viali di alberi di Querce rosse secolari (Quercus rubra). Frequenti gli stagni circondati dalla Canna di palude (Phragmites australis), oppure le paludi ospitanti il Cipresso calvo (Taxodium disticum), o ancora i lunghi sentieri caratterizzati da diverse specie di bambù, tra le quali i grandi esemplari di Bambusa viridis.
Grazie a questo primo, fondamentale e decisivo investimento in alberi, arbusti, prati e siepi, è stato possibile popolare l’intera area intorno al Castello di specie animali provenienti da diverse parti del mondo. Oltre a numerosi mammiferi, ci sono interessanti esemplari di avi fauna migratrice, che in questo luogo scelgono di fare scalo per godere dei migliori servizi di silenzio, protezione e nutrimento utili alla riproduzione. Tra più di un centinaio di specie di uccelli che vengono protetti, si individuano nell’Oasi quattro rari Avvoltoi degli anelli (Gypaetus barbatus), tipici delle catene montuose dell’Europa, Asia e Africa, che dopo essere stati perseguitati per anni, oggi sono in questa riserva per riprodursi ed essere poi restituiti alla natura, probabilmente nell’Isola di Creta. Così avviene per l’Airone rosso maggiore (Ardea purpurea) che non trovando habitat adatti alla sua nidificazione viene ospitato, senza alcuna tassa di soggiorno, all’Oasi di Sant’Alessio. Oppure l’incontro con l’Iris scarlatto (Endocimus ruber) affascinante per la colorazione delle sue piume dovute ad una alimentazione naturale, costituita da piccoli molluschi e alghe. I nidi che ospitano le coppie di cicogne (Ciconia ciconia) sugli alberi sono di un numero che si fa fatica a ricordare, e volano indisturbate sul cielo pavese. Il percorso definito dai proprietari “Europeo”, spesso accompagnato da socievoli Galli selvatici (Gallus gallus), si arricchisce anche per la presenza di numerose vasche d’acqua dolce che accolgono specie ittiche dei nostri areali, come il Luccio (Esox lucius) e lo Storione del Po' (Acipenser naccarii). Ma oggi Sant’Alessio è anche un Centro per lo studio e la conservazione dell’avifauna tropicale. È possibile quindi conoscere la biodiversità di piccoli spazi della foresta pluviale del Sud America, considerata un ambiente in pericolo e qui completamente rigenerata nell’Oasi. Si incontra un amichevole grande Tucano (Ramphastas toca) e timidi esemplari di grande bellezza di uccelli del Paradiso, originari della Papua Nuova Guinea: l’uccello del Paradiso Reale (Cicinnurus Regius), e l’uccello del Paradiso “Paradiseo minor”, nato nel 2021 a Sant’Alessio, unico esemplare in Italia.
Questa riserva naturalistica è una vera, e piacevolissima, enciclopedia di Scienze naturali, di zoologia, botanica ed ecologia. È una scuola in mezzo alla natura, formata da diverse aule di didattica interattiva, tutta da scoprire, e da godere, magari assieme alla famiglia.
Dr.ssa Anna Zottola
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