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Diamo i numeri: piante, ossigeno e anidride carbonica

In periodo di COVID – 19 il tempo non manca per potersi dedicare a “lavori impossibili”. Questo articolo è uno di quelli. Sotto lo stimolo di “piantiamo un albero per ogni abitante” ho deciso in modo semiserio, ma con una certa ricerca del dato vero (i numeri possono essere una obiettiva verità) fare dei conteggi, forse per qualcuno un po’ assurdi, ma che, a mio avviso, possono dare luogo a riflessioni, discussioni e ragionamenti più realistici e meno fantasiosi.

L’argomento è il contributo delle piante alla nostra sopravvivenza, fondamentalmente indirizzato al rifornimento di ossigeno ed alla fissazione di CO2 in ambito boschivo e urbano ovvero dove crescono o sono fatte crescere. La raccolta dei dati ha fornito i seguenti riferimenti ed indicazioni, su cui si è successivamente “allargati” con valutazioni e considerazioni. Il primo dato utilizzato è Il censimento dei boschi dell’ex CFS che ha contabilizzato 12 miliardi di piante presenti nei boschi in Italia e la stima dice che ha un margine di errore del 1% grazie alle tecnologie adottate (GPS, Satellite etc.). Valutando i dati i boschi da soli forniscono 200 piante circa a cittadino e fissano 435 milioni di metri cubi di CO2. Il trend di aumento delle aree boscate dal secondo dopoguerra è in continua crescita dal 1985 al 2015 si stima un aumento della superficie boscata pari al 29% in Italia (Ispra). In molti casi per l’abbandono di territorio da parte dell’uomo, con le conseguenze che vediamo, a cui lascio ogni considerazione personale.

Per i dati urbani ci si è basati su dati ISTAT e la normativa come la Legge 14 gennaio 2013, n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” (G.U. n. 27 del 1 febbraio 2013), che prevede, tra l’altro, la costituzione di quello che viene chiamato “Catasto degli alberi” ovvero il censimento del patrimonio arboreo di ogni città sopra i 15.000 abitanti, non da tutti attuata, nel 2014 solo da 55 centri urbani e solo 15 hanno reso pubblici i dati. In ogni caso ho trovato che tra capoluoghi di provincia e città metropolitane sono stati valutati 3,6 milioni di piante in ambito urbano, in qualsiasi condizione di salute e manutenzione.

In aree, non boscate, non cittadine, esistono altri alberi, il cui numero non è possibile rintracciare. Nella ricerca delle potenzialità di un albero a donare ossigeno e fissare CO2 ho trovato i dati medi che riporto:

Una pianta mediamente fissa circa 10/20 kg di CO2 in città, in bosco 20/50 kg /anno James Cook University pubblicato su Trends in Plant Science.

Una pianta rilascia circa 25/30 litri di ossigeno al giorno. Se in salute e integra.

Però è bene sapere che:

Ogni pianta che muore e si degrada o viene bruciata restituisce la CO2 fissata.

Ogni pianta potata restituisce la CO2 fissata nel legno potato.

Ogni pianta malata o danneggiata (potatura eccessiva, danni da scavo etc.) fissa meno CO2 e rilascia meno ossigeno soprattutto se potata molto, avendo meno foglie...

Facendo alcune elaborazioni e confrontando i dati raccolti tra loro, di seguito sono riportate le considerazioni scaturite. Avendo 12 miliardi di piante queste possono fornire 360.000.000.000 di litri di ossigeno al giorno!!

Se un uomo mediamente ha bisogno di 300 litri di ossigeno/giorno (Dati OMS), i soli boschi in Italia potrebbero fornire ossigeno ad 1.200.000.000 persone al giorno pari a 20 volte la popolazione odierna! E nelle città? Se considerassimo gli alberi per ogni città (Istat, primi 10 capoluoghi di provincia, in Italia, per numero di piante, in base ai dati resi pubblici) calcolando che ogni pianta possa fornire i litri di ossigeno giorno citati, nel pieno delle sue forze, avremmo i risultati riportati dalla tabella, dove si è calcolato, in base alle piante presenti, quanti abitanti queste potrebbero sostenere, fornendo l’ossigeno necessario pro capite nella loro massima capacità. Nelle 10 città citate sono a dimora complessivamente 1.207.367 piante. Volendo approfondire in una città come Milano che ha 1.387.171 abitanti (Istat), seguendo sempre il valore di 300 liti di ossigeno/giorno/persona, in città ci dovrebbero essere, per bilanciare le necessita in ossigeno della popolazione, 13.871.710 alberi sani, adulti, ovvero circail 3000% in più di quanto oggi presente. Se una pianta dovesse avere a disposizione almeno 10 mq di spazio (per semplificare i calcoli) ci vorrebbero 1.387.171 mq di nuove piantumazioni!! Se nelle città piantassimo milioni di piante sarebbe senza dubbio una bella cosa.

Ma attualmente abbiamo lo spazio per farlo? Immaginiamo i centri storici come sono strutturati, i sottoservizi presenti, lo spazio fisco per fare crescere una pianta in salute, il denaro disponibile. Senza dubbio avremmo più spazi verdi, meno calore, più ossigeno e meno CO2, polveri vaganti, sempre che la manutenzione sia rispettosa, ma è fattibile con un tale numero? Considerando che ormai studi mondiali indicano i vari benefici delle piante in contesto urbano, il numero richiesto globalmente sarebbe enorme già solo valutando le prime 10 città della lista. In ogni caso è un programma da perseguire, nel limite del possibile e concesso, ma soprattutto legato ad una gestione delle piante veramente rispettosa. Facendo riferimento ai dati ISPRA 2017, che fissano a 428.000.000 toneq di CO2, in Italia. Se si volesse dividere questo dato per il numero di piante necessario a fissare questo quantitativo di CO2, stimando un valore minimo e massimo di capacità di fissare delle piante, (si ricorda che CO2 equivalente non è tutta CO2 ma un modo per parametrare l’inquinamento).

Facendo dei conti ipotetici, si dovrebbero avere da 42.800.000.000 di piante, nel caso peggiore (Capacità 10 Kg /anno/pianta) a 8.560.000.000 piante (Capacità 50 Kg/anno /pianta).

Numeri “spaventosi” volendo fare una media di 25Kg/anno /pianta ci vorrebbero 17.120.000.080, un numero “non lontano” da quanto presente probabilmente sul territorio nazionale.

Certamente l’ideale è che le piante fossero equamente distribuite sul territorio e magari in numero maggiore ove l’inquinamento è più alto. Una considerazione conclusiva se con le piante presenti nei boschi siamo già in abbondante credito di ossigeno, anche se in aree non inquinate, nelle città il numero di piante per fare da contraltare all’inquinamento dovrebbero essere in un numero impensabile su superfici improbabili, la CO2 fissata, in parte ritorna annualmente, forse per ridurre l’inquinamento, oltre alla messa a dimora di nuove piante, in ogni caso auspicabile e doveroso per gli indubbi benefici che apportano, da considerare la loro sostituzione, una corretta manutenzione per renderle “efficienti” ma, e questo periodo lo ha evidenziato, c’è bisogno di uno stile di vita migliore ed altre considerazioni, che pensare che mettendo a dimora milioni di piante “risolviamo tutto”.


Dr. Fabrizio Buttè

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